Europei trionfali, il giorno dopo: l’estasi… ma soprattutto, perché prima non vincevamo mai?
Riflettevo con un amico nelle scorse ore sulle ragioni dell’incredibile successo dell’atletica italiana. Siccome bisogna riuscire anche a dare una prospettiva, è giusto anche interrogarsi sui motivi che hanno portato un movimento a produrre una simile élite di atleti che lottano per i migliori posti del consesso europeo e mondiale, quando noi italiani, tradizionalmente, non avevamo mai avuto questo ventaglio di opzioni così vasto e soprattutto (a differenza dei passati periodi d’oro) con questo continuo ricambio. Si pensi a Mattia Furlani, fenomeno assoluto, che di fatto non ha ancora iniziato la sua carriera ma che alle sue spalle si trova già un prodigio come Daniele Inzoli. Lorenzo Simonelli ha già in scia il rampante Escalona, lo sprint femminile ci porterà nei prossimi anni il super-prodigio Kelly Doualla e Alessia Succo. Solo per fare 4 nomi. Bisognerebbe fare un’analisi sociologica per comprendere l’esplosione del fenomeno atletica in Italia, che di solito si è sempre caratterizzato da campioni estemporanei incastonati in un tessuto di atleti di medio livello che raramente arrivavano ai vertici internazionali. Premettendo che sarà pressoché impossibile vincere 5 ori anche a Parigi (sperando di essere smentito) voglio essere chiaro: spesso le varie federazioni che si succedono (nei vari sport, […]