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Ipotesi petroldollari anche nell’Atletica: è la reazione alla League di Michael Johnson?

Ipotesi petroldollari anche nell’Atletica: è la reazione alla League di Michael Johnson?

Secondo il Mail Online, Sebastian Coe, plenipotenziario presidente di World Athletics, incontrerà nei prossimi giorni durante il Gran Premio d’Arabia, i rappresentanti del PIF, ovvero del Fondo sovrano dell’Arabia Saudita, che, si legge su Wikipedia, vanta un patrimonio totale stimato di oltre 776 miliardi di dollari. Un patrimonio sterminato, insomma, in un’organizzazione che ha il compito di investire per conto del Governo dell’Arabia Saudita. L’Arabia Saudita si sta muovendo su diversi fronti ormai da qualche anno: qualcuno la accusa apertamente di sportwashing, ovvero il tentativo entrare nelle dinamiche dello sport globale (che è quasi esclusivamente occidentalizzato) per inserirsi in nuovi mercati non solo nello sport, ma anche politici, economici. E per farlo, appunto, utilizza un pozzo senza fondo di denaro. Da un punto di vista teorico, appare un’azione strategica nel lungo periodo: un win-win per WA e per Arabia Saudita. L’Arabia Saudita, e con lei altri Paesi che si affacciano sul Golfo Persico e che basano le loro ricchezze sull’estrazione delle energie fossili, vedono avvicinarsi la fine (o il rallentamento) della loro sostenibilità economica con la crescita delle energie rinnovabili, con addirittura norme già promulgate che impediranno di utilizzare motori ad energia fossile da una certa data (tipo il 2035). […]

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