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Lungo Revolution e l’idea inglese per attirare pubblico: non l’abolizione dell’asse di battuta, ma lo shootout!

Lungo Revolution e l’idea inglese per attirare pubblico: non l’abolizione dell’asse di battuta, ma lo shootout!

A chi, come noi, organizza eventi per divertire gli atleti e coinvolgerli in una narrazione che possa essere “vendibile” non solo per appassionare gli atleti stessi, ma cercare di coinvolgere da fuori chi assiste in un racconto avvincente, il Guardian, in un articolo di Sean Ingle, ha trovato una soluzione geniale alternativa all’abolizione dell’asse di battuta (e l’istituzione di una “zona” di stacco, misurando il salto effettivo dell’atleta e non quello dal limite dell’asse). Parto da una premessa sacrosanta: non sarà mai possibile coniugare l’interesse degli appassionati dell’atletica leggera, che sono per il mantenimento dello status quo anche se la nave dovesse colare a picco, e quello dei telespettatori, che, stando alle parole di Lord Coe (dopo una surveys commissionata ad un’agenzia esterna) si disaffezionerebbero al salto in lungo e cambierebbero canale perchè troppo “sfilacciato” come racconto sportivo (inframezzato da numerosi altri eventi). Traduciamo letteralmente quello che scrive Ingle: Si disputa la qualificazione normalmente, facendo in modo che tutti gli atleti abbiano tre salti a disposizione per registrare la distanza più lunga. I migliori otto sarebbero poi qualificati ​​al torneo a eliminazione diretta del giorno successivo, con il migliore qualificato opposto all’ottavo dei quarti di finale, e così via. In […]

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